Opere scientifiche

Noi talvolta vorremo rappresentare l’invisibile, la realtà che sfugge agli occhi, ma non alla mente, che percepisce anche l’immaginario.

I testi di Leonardo si rifanno al diluvio biblico, ad un evento di portata universale, che rimescola la disposizione fisica dei quattro elementi fondamentali (acqua, aria, terra e fuoco) e che getta nella più cupa disperazione la popolazione umana e animale.

Mentre i disegni mettono in evidenza la visionarietà leonardesca.

Sia i testi che i disegni di Leonardo costituiscono per gli artisti un valido stimolo per rielaborazioni creative e per esercizi interpretativi, un elemento di specificazione estetica, un principio immanente alla costruzione artistica. Tutto questo l’ho scoperto leggendo i testi di Leonardo e, osservando i disegni che ho letto e ho visto dopo aver dipinto le opere. Leonardo sosteneva il primato della pittura in cui l’appropriazione dell’opera risulta istantanea, rispetto alla temporalità della musica e della poesia, e sono stato affascinato dal mistero che promana da questi disegni.




Ho immaginato un’onda assassina che avvolge le case e uccide la vita. E intravedo ancora, tra le macerie, i resti della distruzione della morte e del pianto illuminati dal punto bianco dell’esplosione. In fondo, alla valle, lassù, sul monte Etna, brucia ancora il plasma rossastro di una colata lavica. Non c’è anima viva che vaga tra le macerie, né uomini, né bestie, né cani, mentre i bagliori di lava ed esplosioni di luce bianca e spettrale si irradiano tra i resti della città perduta. Questi eventi estremi, diluvi, trombe d’aria, terremoti, maremoti, desertificazione, alta temperatura, mi fanno pensare ai diluvi di Leonardo e ai cambiamenti climatici, dato che la temperatura è la causa della creazione e della distruzione dell’ambiente e della vita. E tante pietre antiche trasportate dal vento assistono immote al tramonto e alla fine di una civiltà spenta per sempre. E l’azzurro mare, lassù si riappropria della terra spinto dall’energia immane e violenta dell’onda di maremoto. Ma forse laggiù una nuova luce appare, oltre l’orizzonte. La terra e la vita, gli alberi e i boschi sono stati inghiottiti dai caldi umori degli abissi ma tutto appare come una festa di colori e di luce.

Ho immaginato un’onda assassina che avvolge le case e uccide la vita. E intravedo ancora, tra le macerie, i resti della distruzione della morte e del pianto illuminati dal punto bianco dell’esplosione. In fondo, alla valle, lassù, sul monte Etna, brucia ancora il plasma rossastro di una colata lavica. Non c’è anima viva che vaga tra le macerie, né uomini, né bestie, né cani, mentre i bagliori di lava ed esplosioni di luce bianca e spettrale si irradiano tra i resti della città perduta. Questi eventi estremi, diluvi, trombe d’aria, terremoti, maremoti, desertificazione, alta temperatura, mi fanno pensare ai diluvi di Leonardo e ai cambiamenti climatici, dato che la temperatura è la causa della creazione e della distruzione dell’ambiente e della vita. E tante pietre antiche trasportate dal vento assistono immote al tramonto e alla fine di una civiltà spenta per sempre. E l’azzurro mare, lassù si riappropria della terra spinto dall’energia immane e violenta dell’onda di maremoto. Ma forse laggiù una nuova luce appare, oltre l’orizzonte. La terra e la vita, gli alberi e i boschi sono stati inghiottiti dai caldi umori degli abissi ma tutto appare come una festa di colori e di luce.

Noi dobbiamo percepire, captare e acquisire l’energia dell’Universo, quella stessa energla che ha creato le stelle e che scorre dentro di noi, attraverso il DNA e il corpo astrale, quell’energia eterna e infinita, oltre il tempo e lo spazio, che non nasce e non muore, come la singolarità del vuoto, prima del tempo e dello spazio e dopo il tempo e lo spazio, in un eterno ritorno. Quell’ energia che ha creato il púois, le arti, le scienze, la cultura, la filosofia, la sociologia e tutte le discipline create dal genio umano. L’uomo viene al mondo dopo un incalcolabile nulla. Ecco quindi la risorsa del senso di creare un’armonia tra la lacuna da cui veniamo e quella verso cui andiamo, tra l’inizio e la fine, compendio folgorante e terribile della condizione umana, che tuttavia, attraverso lo spirito, l’anima e l’energia che lo sostiene, è destinata all’eterno (che è il principio e il destino dell’uomo, in funzione del quale fu creato l’universo).

Le Arti e le Scienze

La scienza, l’arte in tutte le loro espressioni, fino alla poesia e al sublime sono i differenti mezzi comunicativi dell’intelligenza umana e dell’intelligenza artificiale. Il rapporto tra comunicazione scientifica e comunicazione artistica. I disegni e i testi di Leonardo sul diluvio universale. IL codice Whindsor  e la poesia di Libero De Libero.

Ma anche l’esplosione dai plasma d la diffusione della luce nell’Universo. L’eccitazione dei fotoni e delle particelle virtuali e la creazione della materia. Il passaggio dalla potenza all’atto di memoria Aristotelica. L’energia elettromagnetica minima e infinita nel vuoto (E-mc/T=0) che ha creato l’Universo e l’uomo con la sua capacità di comprenderlo. attraverso la coscienza di sé, scrivendo di scienza, di arte e di poesia.

Ho riflettuto sugli eventi estremi, sul diluvio universale nella narrazione biblica e sulla sua dimostrazione in pittura, nei codici di Leonardo da Vinci.

Vedeasi la oscura e nebulosa aria essere combattuta dal corso di diversi e avviluppati venti, misti con la gravezza della continua pioggia, li quali, or qua or là, portavano infinita ramificazione delle stracciate piante…

Vedeasi le antiche piante diradicate e trascinate dal furor dei venti”

Vedevasi le ruine dei monti, già scalzati dal corso de’ lor fiumi, ruinare sopra e medesimi fiumi e chiudere le loro valli; li quali fiumi rigorgati allagavano e sommergevano le moltissime terre colli lor popoli”.

I disegni sul diluvio del codice Windsor mettono in evidenza gli aspetti non visivi delle forze insite nella natura, come rappresentazione dell’invisibile.

Ho immaginato un’onda assassina che avvolge le case e uccide la vita.

E intravedo ancora, tra le macerie, i resti della distruzione della morte e del pianto, illuminati dal punto bianco dell’esplosione dal buio tragico del vuoto.

In fondo, alla valle, lassù, sul monte Etna, brucia ancora il plasma rossastro di una colata lavica.

Non c’è anima viva che vaghi tra le macerie, né uomini, né bestie, né cani; mentre bagliori di lava ed esplosioni di luce bianca e spettrale si irradiano tra i resti della città perduta.

Questi eventi estremi, diluvi, trombe d’aria, terremoti, maremoti, desertificazione, alta temperatura, mi fanno pensare ai diluvi di Leonardo e ai cambiamenti climatici, dato che la temperatura è la causa della creazione e della distruzione dell’ambiente e della vita.

E tante pietre antiche che assistono immote al tramonto e alla fine di una civiltà spenta per sempre.

E l’azzurro mare, lassù si riappropria della terra spinto dall’energia immane e violenta dell’onda di maremoto. Ma forse laggiù una nuova luce appare, oltre l’orizzonte.

La terra e la vita, gli alberi e i boschi sono stati inghiottiti dai caldi umori degli abissi ma tutto appare come una festa di colori e di luce.

Ho percepito per un istante la luce estrema delle galassie lontane e remote che vagano verso l’infinito e il fulgore delle stelle, eccitate dai fotoni virtuali che fluttuano nel vuoto cosmico.

Ho colto la luce opaca dell’Universo primordiale e quella invisibile agli occhi irradiata dai quasar estremi, che non potremo mai vedere, oltre l’espansione del cosmo e il buio eterno nell’utero di ghiaccio, dove non arriva la luce.

Ho chiuso gli occhi e ho colto a piene mani tutti i colori irradiati dal prisma di luce liquida, che custodisce tutti i colori dell’Universo, quelli visibili e quelli invisibili.

Nasce così l’opera che rappresenta le galassie e gli ammassi di galassie, che con il loro vuoto a spirale trascinano la materia e le stelle verso il vuoto infinito, ma ti abbagliano gli occhi con l’esplosione della luce, dei gialli, dei viola, dei rossi, dei blu, che si manifestano in base alla temperatura fino al bianco che è la sintesi di tutti i colori (e non è un colore).

E’ tutta questa fantastica luce esplode dal buio degli spazi siderali e dal nero opaco e profondo del buco nero.