Gianluca Rossellini

  • Critica Gianluca Rossellini

Le considerazioni di un giornalista

Le opere del Maestro Dimitri Salonia svelano un’alchimia di emozioni forti e contrastanti che riescono a colpirti l’anima, uno sfondarti le budella, e ti trascinano fuori dal mondo per entrare in un universo parallelo: quello del colore. Un universo che rifiuta le parole, le etichette, i formalismi, ma che più di ogni altro sa sensazioni estreme.

L’irrazionale soffoca la reputazione, non eludendola, ma rendendola palese e non più costretta e impigliata in forme predefinite e già consacrate, ma esasperata, irrituale, deviata, ulteriormente vera.

Non più dunque una verità mediata dal perbenismo di facciata, dalla rigida imposizione di regole e leggi, ma  una verità grigliata, estratta a sorte dal turbinio degli impulsi .

E ‘l’uso dei colori che ti seduce e avvolge nella pittura di Dimitri, che guarda le trasparenze, al di là di un primo impatto, immagini di vita. E così si può scoprire, dietro l’ombrellone di un mercato, i venditori di frutta e verdura, che sono fatti alla composizione dell’insieme.

Sono loro che segnano, nell’immaginario collettivo, il confine principale tra il nulla e il tutto; sono loro che aprono, nel cassetto della memoria, sensazioni estreme.

A prima vista l’astrattismo spinto fino all’informale è un colore che è un colore che richiama qualcosa di più del colore; come una bella donna, un quadro del maestro

Le trasparenze presenta uno scandire le note ei contorni degli oggetti; la realtà e la sensazione della realtà.

Un’afa torrida o un sole pallido, purificati gialli, riscaldano l’anima e distano gli istinti del cuore.

Nella sua ricerca continua di qualcosa che esprima il tutto in una Salonia confonde la vista; con una lente caleidoscopica mostra immagini nascoste, che non sono per tutti uguali, ma hanno i colori dell’anima. I suoi colori sono quelli della Sicilia, la tradizione popolare, che racconta storie di uomini e sogni interrotti, le banniate gridate nei mercati, le onde azzurre di vento, il rosso dei pomodori e del sangue, l’arancio e il giallo degli agrumi, la sofferenza nera della luna riflessa sul mare, di notte.

Provocano un turbinio dei sensi, ti catapultano nella bramante voglia di vivere, sperimentare, capire il mondo solo dopo averlo assaporato, incluso gli sbagli e gli errori, senza poter controllare o attecchire, quel momento irripetibile, che non sarà più uguale, per sempre

Dimitri esprime quel tono particolare della musica interna del suo estro; non si può pensare che sia meglio meglio, e crea sempre, senza ritegno, qualcosa di nuovo e improvviso.

I suoi quadri indicatori la vita, accanzi la sofferenza, come l’allegria; e con l’assenza del grigio non c’è una via di mezzo, una mediazione tra l’essere e l’apparire.

Tutto diventa pura forma estetica.

Dimitri Salonia rifiuta l’immagine di archetipi della realtà, ne crea una sua personale e unica, onirica, ma vera; per questo motivo, pur non progettandola, la pensa e la coglie, perché è sempre la sua inconfondibile anima d’artista.

Gianluca Rossellini