Le battaglie di Dimitri Salonia: Restituire Villa Melania Romana alla città

Cos’è Villa Melania?     
Villa Melania è stata una villa romana appartenuta alla Gens Valeria e situata nel territorio sud della Città di Messina. La residenza è stata abbastanza famosa nell’antichità e deve il suo nome attuale a Santa Melania.
Santa Melania è vissuta tra IV e V secolo d. C., nobildonna della potente famiglia senatoria della Gens Valeria; nelle sue Vite, descrive il suo soggiorno presso la propria residenza, da cui assistette all’incendio di Reggio, provocato dal sacco di Alarico, nel 407: «Noi possedevamo, infatti, una ragguardevole proprietà, nella quale vi era un bagno che superava per magnificenza qualsiasi altra cosa al mondo; da un lato, infatti, vi era il mare, dall’altro un bosco con alberi di ogni tipo, popolato da cinghiali, cervi, daini e altre bestie da caccia; coloro che si immergevano in piscina potevano vedere da un lato veleggiare le barche, dall’altro le bestie da caccia nel bosco. Il diavolo, dunque, trovando anche in questa proprietà un opportuno motivo (di tentazione, n.d.t.), mi sottoponeva la diversità dei marmi in essa contenuti e le inenarrabili rendite dello stesso; attorno al bagno vi erano, infatti, sessantadue nuclei abitativi».

Sono diverse le interpretazioni date nel corso degli anni sull’ubicazione di questa villa, una di queste l’hanno identificata nei resti rinvenuti nel 1991 nell’area di Pistunina, frazione di Messina.

L’area archeologica di Pistunina:            

Correva l’anno 1991, quando, nel corso degli scavi per la realizzazione di un complesso edilizio, vennero alla luce diversi manufatti di origine romana. Seguì una brutta storia di trafugamenti e danneggiamenti; la Soprintendenza di Messina agì nell’interesse di preservare l’area che, nel frattempo, venne sequestrata. I rilievi fatti sui resti di strutture di epoca romana ne attestarono l’antichità e il periodo storico (I-VII sec. d.C.). Il sequestro giudiziario comprendeva all’epoca una cinquantina di blocchi in pietra lavica, i resti delle strutture murarie, numerosi laterizi, alcuni in calcare, un blocco in marmo e tre colonne in marmo. Le ricerche portate avanti dall’archeologo Giacono Scibona, poi dai colleghi Umberto Spigo e Giovanna Maria Bacci, ci portano a credere che è stato riportato alla luce solo una minima parte di ciò che era una delle più importanti ville della Sicilia d’età imperiale. I pochi scavi effettuati hanno portato a credere per lungo tempo che i resti ritrovati appartenessero alla Villa citata da Santa Melania nelle sue Vite, tuttavia negli ultimi anni si sono aggiunte altre interpretazioni. Allo stato attuale l’area rimane abbandonata e gli scavi interrotti. Rimane impossibile definire con certezza se i resti ritrovati appartengano a Villa Melania, ciò è possibile solo riprendendo i lavori di scavo. Dopo decenni d’oblio, è giunto il momento di continuare un lavoro di ricerca che può svelare importanti particolari sulla storia di Messina.

L’obiettivo:

L’obiettivo di queste petizione è quello di riaccendere i riflettori su un’area dall’importanza archeologica riconosciuta a livello accademico. Ciò appare ancora più essenziale in una città, come Messina, la cui memoria storico-architettonica è stata cancellata dal terremoto del 1908; in particolare la periferia sud di Messina, che ha conservato buona parte del proprio patrimonio, soffre negli ultimi decenni di una situazione di degrado urbano e ambientale.

Attraverso le dovute segnalazioni presso le autorità competenti, la nostra ambizione è che al più presto si riprendano gli scavi e si ponga fine all’annosa questione di Villa Melania. La soluzione potrebbe essere  l’istituzione di un parco archeologico, preceduto da un dovuto studio che permetta di far luce sulla storia dei resti. Tra le altre cose, nei pressi di quest’area, è nata la “Mostra permanente di arte contemporanea, etnoantropologica e degli antichi mestieri” della Scuola Coloristica Siciliana, oltre ad essere il punto d’informazione turistica della ProLoco Messina Sud e sede delle attività culturali e di ricerca dell’associazione Ionio.  

Antico e moderno, turismo sostenibile e sviluppo culturale possono rappresentare il riscatto di un’intera periferia; ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!

Nelle prossime settimane  sarà  anche ultimata la pulizia dalle erbacce che hanno invaso i resti della Villa Melania di epoca romana, che si trova nelle vicinanze di quella attuale e che potrà ridiventare un fiore al’occhiello del territorio.

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