Se esiste un luogo che più di altri racconta il legame di Palermo e della Sicilia con il tessuto culturale e sociale del Mediterraneo, questo è il mercato: spazio di rappresentazione di antichi mestieri e tradizioni culinarie, saperi e vocazioni economiche.
“Fatto sociale totale”, come è stato definito, il mercato storico vive, nella sua dimensione teatrale, di esperienze e gestualità, sguardi, odori e musicalità nei quali si mescolano culture millenarie e diversificate che affondano le proprie radici nelle profondità del mito.
Centri pulsanti della vita cittadina, oggi i mercati storici, complice anche la diffusa globalizzazione commerciale, rischiano l’estinzione, travolti da crisi economiche e dall’abbandono dei centri storici, sebbene riescano a trattenere tenacemente un patrimonio identitario nel quale ancora ci riconosciamo, trovando in esso inaspettate assonanze e sensibilità comuni.
Da tutto questo trae ispirazione l’artista messinese Dimitri Salonia che, con espressioni cromatiche forti e contrastate, interpreta e fa rivivere nelle sue opere i più noti mercati popolari siciliani, anime autentiche di questa Isola da sempre aperta al transito e al dialogo tra le due sponde del Mare comune.
La mostra curata dalla Fondazione Salonia, allestita nella sede espositiva regionale dell’Albergo dei Poveri vuole accendere i riflettori su questo universo, perché l’arte con la sua forza evocativa possa proiettare nel presente, nell’ottica di una rinascita, la ricchezza delle nostre tradizioni più vitali.